Un primo tempo ottimo, poi il crollo e i voti condizionati dal tracollo. Ma a tratti qualche singolo giocatore ha fatto vedere qualcosa di interessante.
Belec 5: in serie A deve confermare di essere un grande portiere, a tratti lo fa con qualche uscita puntuale. Preso a pallonate nella ripresa, ha responsabilità chiare sulla rete del vantaggio giallorosso. Salva il salvabile anche con un bell’intervento all’incrocio dei pali, ma non basta.
Aya 4: riserva in B, figuriamoci cosa potesse fare di più a cospetto dei mostri giallorossi. Stranamente la Roma attacca poco dalle sue parti nel primo tempo, poi dimentica Pellegrini nella ripresa ed è 0-1. Da un passaggio sbagliato nasce lo 0-4. Era l’occasione per dimostrare di essere all’altezza della categoria, è stato inguardabile.
Gyomber 5,5: nella prima frazione di gioco sembra essere tornato il muro invalicabile della scorsa stagione, è decisivo con tre interventi di testa in piena area piccola ad anticipare clienti scomodi come Abraham. Ha pochissime responsabilità su tutti e quattro i gol ed è l’ultimo a mollare, forse sale leggermente in ritardo in occasione dell0 0-2. Ma sarà comunque un calciatore indispensabile per raggiungere la salvezza.
Jaroszynski 5,5: per 45 minuti è un giocatore di alto livello, una chiusura al limite dell’area su Abraham strappa applausi al pubblico dell’Arechi così come due anticipi netti su Carlos Perez. Si può perdonare, dunque, un retropassaggio leggermente corto che costringe Belec agli straordinari. Soffre di più nella ripresa, complice anche un calo fisico.
Ruggieri 5: regge per mezz’ora, giocando d’anticipo e mantenendo bene la posizione. Il suo apporto in fase offensiva, tuttavia, è praticamente nullo e il primo cross arriva al 92′. Passo indietro evidente ma, per quanto bravo, non può essere un giovane di 19 anni a presidiare per tutta la stagione la corsia di sinistra.
Kechrida 4: non è che non sa marcare, non ha proprio la concezione della fase difensiva! Dalle sue parti la Roma fa praticamente quello che vuole, stavolta è lacunoso anche quando si tratta di spingere e provare a creare superiorità numerica sulla fascia. Non sembra pronto nè per la Salernitana, nè per la serie A, nè per il calcio italiano ed è necessario correre ai riparti anche sulla destra per non far rimpiangere finanche Casasola.
Lassana Coulibaly 4: terza gara ufficiale, terza bocciatura. Un pesce fuor d’acqua. Non pressa, non corre, non attacca, non tira, non copre. Praticamente anonimo. Dorme sulla rete del 2-0, resta pietrificato sul posto e non va incontro al portatore di palla giallorosso. Ad oggi è un flop evidente, forse tenuto in campo più del dovuto dal mister.
Obi 5,5: ci mette tanto impegno e buona volontà, nella prima frazione di gioco è stoico e mostra anche una crescita fisica importante. Chiude due volte su Abraham e prende applausi, poi si eclissa assieme al resto della squadra e va in confusione.
Di Tacchio 5: la A ha un altro passo, rischia di soffrire più di tutti gli altri. Parte benino, poi i campioni della Roma lo sovrastano e finisce la gara in palese affanno.
M. Coulibaly 5,5: deve correre per due, complici le disattenzioni difensive di Kechrida. Un’ora benino, poi va in apnea e regala una serie di palloni sanguinosi che i calciatori della Roma gestiscono con imbarazzante facilità.
Bonazzoli 5: intendiamoci: ha fatto una gara generosa, con qualche lampo di qualità e due giocate d’autore a cospetto di gente come Mancini che non molla un centimetro. Ma in 10 minuti rovina tutto: prima si fa anticipare in occasione della rete dello 0-1, poi sbaglia un gol praticamente fatto forse complice anche una deviazione impercettibile.
Simy, Capezzi, Zortea 5,5
Castori 5,5: il materiale a disposizione è questo, non è detto che giocandosela in modo più propositivo il risultato cambi. Per 45 minuti, come a Bologna, la squadra è ordinata e chiude ogni varco. Poi subentra la stanchezza e, se sei più scarso, le prendi e vai a casa con lo 0-4. Unico appunto: perchè ancora Lassana titolare?
Abisso 5: il primo gol della Roma nasce da un contrasto ai limiti tra Cristante e Bonazzoli, lascia proseguire. Manca un rosso a Carlos Perez che, prima di essere ammonito, protesta platealmente con l’assistente senza ricevere il sacrosanto giallo. Nel dubbio a senso unico, ma dopo un ko del genere non ci possono essere scusanti. Resta, però, un arbitro scarso.