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Emerge anche il lato umano di Iervolino: la sua famiglia travolta dalla passione granata.

Nella lunga conferenza stampa di ieri, il nuovo presidente ha iniziato a farsi conoscere ed apprezzare sia come imprenditore, sia soprattutto come persona. Non sono mancati riferimenti assolutamente intimi, come il ricordo del fratello Angelo purtroppo scomparso prematuramente a causa di una malattia. Davvero carino anche il racconto degli ultimi giorni prima di diventare a tutti gli effetti proprietario della Salernitana, quando la famiglia è rimasta anche favorevolmente colpita dall’esultanza sfrenata dopo il gol di Kastanos in quel di Verona. Ecco il suo tenerissimo racconto: “Il 31 dicembre ero in montagna a sciare con i miei figli, ma interloquivo con i legali per cercare di concludere l’acquisto della Salernitana. Sono da sempre un tifoso, sono cresciuto nel mito di Maradona e ho anche scritto qualcosa sul calcio Napoli sponsorizzando gli azzurri per diversi anni. Non bisogna mai ripudiare il proprio amore, dico apertamente che voglio vincere in casa loro la prossima settimane e poi mi auguro che il Napoli vinca lo scudetto. Ma soprattutto che la Salernitana si salvi. Non posso dimenticare quando i miei ragazzi, abituati a frequentare il San Paolo, mi chiedevano stralunati: “Ma cosa sta succedendo? Hai venduto la Pegaso? Non dobbiamo più tifare per il Napoli?”. Io vengo da Palma Campania, un posto che dista 18 chilometri da Salerno e 25 da Napoli. La mia azienda, quella più importante, l’ho fondata qui e il sentimento per la vostra città è assolutamente autentico. Quando eravamo ragazzi di sera si usciva a Salerno e non a Napoli. E anche quando ammiravo le giocate del fuoriclasse argentino non ho mai nascosto la simpatia per i colori granata nonostante si militasse in categorie nettamente differenti. Ho un cugino carnale che è di queste parti, facevamo di tutto per trovare un biglietto ed essere presenti la domenica. A mio figlio ho spiegato tutto questo, ho raccontato di quanto orgoglio e senso d’appartenenza abbia questa gente. Eravate ad un passo dall’esclusione, ma lo stadio era pieno e spingeva a testa alta, con dignità e senza paura. Ho battuto su questi argomenti, aggiungendo che il calcio è passione, coinvolgimento travolgente, emozione, adrenalina. Una miscellanea di cose messe insieme che la Salernitana incarna alla perfezione. Ora sono innamorato della maglia granata”. Un racconto da brividi, parole che i tifosi sognavano da tempo di ascoltare. Sia solo l’inizio, macte animo presidente!