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Trasferta nel giorno di San Matteo per la nostra amata Salernitana in Emilia Romagna. I granata sono di scena domani, sabato 21 settembre, ore 15.00, sul campo della Reggiana, Mapei Stadium (Piazzale Atleti Azzurri D’Italia, 1, 22.000 spettatori), per una sfida importante e per riprendere il cammino interrotto da due giornate. L’avvocato e giornalista Andrea Criscuolo vi rammenta le bontà enogastronomiche del territorio di Reggio Emilia. In particolare, da provare:

  • Gnocco fritto e salumi
  • Erbazzone
  • Cappelletti in brodo
  • Tortelli di zucca
  • Stracotto
  • Bollito misto
  • Biscione
  • Lambrusco

La cucina reggiana è l’insieme delle specialità culinarie prodotte nella provincia di Reggio Emilia. Le specialità reggiane presentano molte somiglianze con quelle delle altre cucine emiliane e limitrofe, come ad esempio quella mantovana. Elemento principe della cucina di Reggio Emilia è il maiale, allevato fin dal medioevo nei territori circostanti. Dal suino, oltre ai salumi insaccati come prosciutti e salami, viene ricavato lo strutto, ingrediente base nelle cucine reggiane. Grande importanza viene data al formaggio, quasi esclusivamente Parmigiano-Reggiano, ed ai latticini, come il burro. Tra le verdure spiccano gli spinaci e le bietole, usati in due dei più noti piatti reggiani: i tortelli verdi e l’erbazzone.

 

Clima e territorio

Previsti 23 gradi. Pomeriggio sereno e poco nuvoloso. Reggio Emilia è un comune italiano di 170.641 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Emilia-Romagna. Sorta per volere del console Marco Emilio Lepido lungo la via Emilia, l’antica strada romana che collegava Piacenza a Rimini, Reggio Emilia può fregiarsi dell’appellativo di Città del Tricolore, in quanto la bandiera italiana, su ispirazione dei vessilli della Repubblica Cispadana, nacque e fu esposta per la prima volta in questa città il 7 gennaio 1797. Il vessillo fu esposto nella settecentesca Sala del Tricolore del Municipio cittadino, nello stesso salone che oggi ospita le sedute del consiglio comunale.

 

 

 


La storia

Reggio Emilia, insieme a Parma e Modena, è nota come la patria del Parmigiano Reggiano e del metodo pedagogico “Reggio Emilia Approach”, che ha reso le scuole dell’infanzia locali famose in tutto il mondo. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, per il suo contributo alla resistenza italiana, la città ha ricevuto la medaglia d’oro al valor militare. Situata nella pianura Padana e attraversata dal torrente Crostolo, Reggio Emilia è circondata da vari corsi d’acqua e confina con comuni come Quattro Castella, Scandiano e Casalgrande. Il centro si trova a 24 km da Modena e 27,5 km da Parma. La storia di Reggio Emilia risale all’epoca preistorica, con la presenza di popolazioni celto-liguri, e successivamente di colonie etrusche e romane. Sotto i Romani, la città, chiamata Regium Lepidi, divenne una delle aree più floride dell’impero.

Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la città fu quasi spopolata e poi conquistata dai Longobardi, divenendo capitale del Ducato di Reggio. In seguito, sotto gli Este, Reggio assunse il nome di “Reggio di Lombardia”. Durante il periodo napoleonico, il 7 gennaio 1797, venne adottato il Tricolore Italiano nella Sala del Tricolore. Dopo il 1815, Reggio fu sotto il controllo degli Austriaci fino al 1860, quando venne unita al Regno di Sardegna, poi divenuto Regno d’Italia.

Il centro storico di Reggio ha una forma esagonale, con numerosi monumenti di pregio come il Teatro Municipale, le basiliche di San Prospero e della Beata Vergine della Ghiara, e il Duomo. Piazza Prampolini, collegata tramite portici a Piazza San Prospero e Piazza Casotti, rappresenta il cuore della città. Altri punti d’interesse includono Piazza Fontanesi, la via Emilia, il Corso Garibaldi, e i Giardini Pubblici.

Nel complesso monumentale del Mauriziano visse il poeta Ludovico Ariosto, mentre la moderna Stazione AV Mediopadana e i Ponti progettati da Santiago Calatrava sono esempi di architettura contemporanea. Interessanti anche i progetti di riqualificazione delle Officine Reggiane e del Centro Loris Malaguzzi, nonostante alcune aree siano ancora degradate.

 


 

SEMPRE COMUNQUE ED OVUNQUE FORZA SALERNITANA L’avvocato e giornalista “gastronomico granata “Andrea Criscuolo Responsabile Comunicazione Salerno Club 2010 e conduttore trasmissione Con te da sempre