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Il francese potrebbe appendere le scarpette al chiodo a fine stagione, lasciare il calcio salvandosi a Salerno sarebbe un qualcosa di straordinario.

Rischiava di essere un addio non all’altezza della sua carriera. L’avventura di Franck Ribery in Italia, dopo i due anni alla Fiorentina e i pochi mesi alla Salernitana, merita però un altro palcoscenico. Arrivato come un grande colpo, anche in virtù di un’età non più verde – almeno per il calcio – e dei tanti infortuni che lo hanno colpito, nell’ultima sessione di mercato sembrava più vicino alla risoluzione contrattuale che non alla permanenza. Alla fine è rimasto, forse grazie a un lavoro di mediazione da parte di Walter Sabatini e della proprietà. Impossibile, d’altro canto, presentarsi con l’addio del proprio uomo più rappresentativo, seppur in fase calante rispetto ai fasti del Bayern Monaco. Ribery però, nelle occasioni in cui ha avuto modo di brillare, è il jolly che può uscire dal taschino di Colantuono.

È però altrettanto difficile che possa arrivare un rinnovo contrattuale con la Salernitana per la prossima stagione. Ribery è un classe 1983, ad aprile compirà 39 anni ed è costretto spesso ai box per gli infortuni che ne hanno costellato le ultime annate. Meglio salutare al top – che forse è passato da un po’ – che non deflettere verso categorie non consone. Ribery di fatto ha come ultima sfida quella di salvare una Salernitana che in questo momento appare come una vittima sacrificale, sia per la classifica che per una rosa non all’altezza della Serie A. Chissà che al francese non possa riuscire anche quest’ultimo miracolo.