. . .

Si sperava in un ritorno di tutti sugli spalti, si valuterà l’evolversi della situazione nelle prossime settimane. Con la Roma sold out, serve stadio pieno negli scontri diretti.

Si è svolta ieri sera all’esterno dello stadio Arechi una importante riunione tra i gruppi ultras della curva Sud, i club organizzati e l’intera tifoseria granata. In presenza di centinaia di persone, i rappresentanti principali della “Siberiano” hanno spiegato nel dettaglio i motivi di una decisione sofferta, dolorosa ma ritenuta necessaria in virtù di una serie di restrizioni che non consentono di vivere la passione sportiva nella più totale normalità e naturalezza. Il no alle bandiere, ai tamburi, agli striscioni e agli abbracci dopo un gol è un qualcosa difficile da accettare, soprattutto se l’ingresso è consentito esclusivamente ai vaccinati o, comunque, a chi si è sottoposto ad un tampone di controllo. E in tutt’Italia sono davvero tantissime le curve che si sono allineate, sperando che nelle prossime settimane ci possa essere una svolta in positivo. Tra l’altro l’Arechi, anche a causa del ritardo nei lavori, non può ospitare che un numero ridotto di spettatori, al punto che in migliaia sono rimasti fuori pur avendo sognato per decenni il ritorno in massima serie. “O tutti o nessuno, basta distanziamento e restrizioni. Torneremo a modo nostro” in estrema sintesi il messaggio diffuso sul web, laddove però si invocava un parziale passo indietro “perchè la salvezza della Salernitana è legata al sostegno del pubblico, pensiamo a salvarci”. Non sono mancati anche pareri negativi, qualcuno ha sottolineato che “negli stadi ognuno si comporta come vuole, le bandiere non mancano e si fa il tifo senza problemi come avete visto a Bologna. Si rischia di lasciare l’Arechi in mano alle tifoserie avversarie, specialmente nel derby col Napoli non ce lo possiamo permettere”. E’ comunque apprezzabile che il mondo ultras abbia manifestato la volontà di confrontarsi e dialogare guardandosi in faccia. Si respira un clima di ritrovata compattezza, c’è una categoria da difendere a tutti i costi e Salerno ha le potenzialità per aggiungere tanti punti alla classifica. Ma, per ora, lo farà senza lo zoccolo duro. Il Centro di Coordinamento, il Mai Sola e il Salerno Club 2010, invece, pur non esponendo striscioni in segno di solidarietà hanno deciso di esserci in casa ed in trasferta.

Redazione IotifoSalernitana