Parla il direttore sportivo granata ai microfoni di Radio Bussola 24, importante chiarire ciò che accade per evitare polemiche inutili
Sentir parlare Sabatini è sempre un piacere. Nessun giro di parole, ma tanta competenza e chiarezza, senza mai girare intorno al problema e con la volontà di far capire le cose ai tifosi. Ecco quanto ha dichiarato pochi minuti fa a Radio Bussola:
Lei ha formato una squadra d’esperienza con tanti giovani di prospettiva. Come si fa a coniugare il tempo necessario per l’integrazione e l’esigenza di vincere subito per tentare l’impresa?
“E’ una domanda legittima, interrogativo che mi sono posto prima e durante la campagna acquisti. La partita mi ha dato segnali molto importanti, è una questione di ritmo perchè i giocatori devono acquisire il ritmo. C’è chi, come Mazzocchi, è più avanti e lo ha dimostrato. Altri sono indietro. Ma ho visto una Salernitana desiderosa di vincere, prima della gara ero molto più preoccupato. C’erano i presupposti per vincerla, ma state certi che battaglieremo ovunque”.
Il pubblico ha esultato per le magie di Verdi, calciatore eccelso che ha infiammato la piazza. Poi, però, ci sono le criticità: molti puntano l’indice sull’allenatore, lei che pensa?
“Ci sono tanti luoghi comuni nel calcio. Vedo ogni giorno come lavora l’allenatore, per questo ho chiesto al presidente di mantenerlo. Ha una ferocia al limite del collasso, la squadra lo segue con entusiasmo. Ieri ha rimesso in campo Perotti, fermo da un anno e mezzo, è stato un atto di fede che ho apprezzato. Io non l’avrei schierato, ad esempio. Invece ha dimostrato di essere subito pronto alla tempesta. Io ringrazio Colantuono per questo”.
Un pensiero sui tifosi…
“L’accoglienza è stata stratosferica, non ho mai trovato sportivi e tifosi così educati come li ho trovati a Salerno. Prima di avvicinarsi a me chiedono il permesso, sono stramotivato. Venire a Salerno è stata la scelta migliore della mia vita e sono contentissimo”.
Perchè Bonazzoli in tribuna?
“Bonazzoli ultimamente non è in sintonia col gruppo, ha qualche problema tecnico-tattico e non ci possiamo permettere cose del genere in questo momento. E’ un giocatore forte, ma se non avrà lo spirito giusto non sarà riavvicinato alla rosa e non giocherà. Non vogliamo turbamenti, individualismi. Le esigenze personali non ci interessano, vogliamo lacrime e sangue e nessuno può prescindere da questa esigenza. Federico attraversa una fase particolare, ma la Salernitana viene prima di tutto e solo ragionando in ottica di collettivo potremo alimentare le speranze. Io ho visto un gruppo battagliero, in cui ognuno si metteva a disposizione del compagno”.
Cosa pensa dell’arbitraggio di ieri?
“Ho fatto due partite, ho avuto quattro rigori contro. Il VAR lo applicano puntualmente contro di noi, ma sappiano che non siamo il brutto anatroccolo. Forse i rigori per lo Spezia c’erano, ma perchè non hanno fischiato il nostro per un fallo di mano netto? Chiedo, urlando, equità. Non voglio fare vittimismo nè faccio cattivi pensieri, ma guardo il calcio e lo commento. 4 rigori in 180 minuti…un record! Il pallone era nella disponibilità di Bohinen, non era un pallone vagante: se lo controlla può fare gol, è a tu per tu col portiere. Non ho capito alcune decisioni del signor Valeri. Potremmo stare qui a parlare un’ora di certe situazioni. La classe arbitrale deve fare attenzione, non saremo vittima sacrificale. Il presidente ha fatto investimenti consistenti per mantenere la categoria, meritiamo rispetto e onestà”.
Come commenta l’esordio di Fazio?
“Arrugginito all’inizio, poi ho visto il difensore che conosco. Nella ripresa ho visto il comandante della difesa”.
Pochi tiri in porta, come mai?
“Nel primo tempo abbiamo calciato poco, ma ci sono anche i meriti dello Spezia. I cinque corner in rapida successione conquistati nella ripresa certificano la supremazia. Il tiro è fondamentale da migliorare, Verdi è l’esempio. Abbiamo tiratori bravi, su questo non c’è dubbio. La gara di ieri ha raccontato tante cose, devo andare oltre la delusione del 2-2 ma analizzare il comportamento. Ho ricevuto tanti messaggi di personaggi del calcio che mi hanno confortato sotto questo punto di vista, in tanti hanno ammirato la Salernitana per spirito battagliero e requisiti tecnici. La campagna acquisti di gennaio non sempre si trasforma in risultato, ma noi proveremo ad accorciare i tempi. Domenica crediamo nella vittoria”.
Mousset pesce fuor d’acqua, d’accordo?
“Era scollegato dal resto della squadra, è un calciatore che ha bisogno di palleggio. C’è Mikael da mettere sotto pressione, Djuric è un buon giocatore e spero che ci sia anche Bonazzoli. Mikael, fidatevi, deve solo capire dove si trova ma se vede la porta non sbaglia. Tira missili incredibili, di destro e di sinistro. Abbiate fiducia, la gente ha fatto un atto di fede straordinario e ci ha dato grande carica. Continuiamo insieme su questa strada”.
Quindi Colantuono non rischia…
“Deve fare la sua settimana con tranquillità scaricando l’adrenalina in campo, poi vediamo domenica cosa accadrà. A Genova è spartiacque per tutti, allenatore compreso. Noi pensiamo alle soluzioni, ma al momento opportuno. Vedo gli allenamenti, senza saltare nemmeno un minuto, da domani sarò sempre con la squadra”.
Prima di iniziare la gara lei ha caricato singolarmente tutti i calciatori, un gesto molto apprezzato dai tifosi…
“Ho bisogno del contatto con i miei giocatori. Dirò fino alla noia che nello spogliatoio mi sento a mio agio, ritrovo una tranquillità che prima non avevo. Io sono con loro, loro devono esserci per la Salernitana. Sono totalmente a loro disposizione, mi aspetto altrettanto e lo stanno facendo”.
Tornando su Bonazzoli. E’ un peccato che un giocatore bravo si perda ogni anno per motivi forse caratteriali…
“Non voglio criminalizzare un ragazzo che, a 24 anni, può anche avere qualche piccolo disagio individuale. Ma puntualizzare le questioni tecnico-tattiche è esercizio che, a febbraio, non ti puoi permettere. Siamo in mezzo a una tempesta, stiamo annegando e non possiamo soffermarci su questioni del genere”.
Bello vedere in campo quasi tutti i nuovi acquisti, vero?
“Rivedere Diego Perotti è un trionfo, non me lo aspettavo e Colantuono è stato bravo. Il mister ha dato fiducia a tutti, mi fa piacere. Verdi è uscito perchè avvertiva un fastidio al bicipite femorale, ma Simone ha un patto d’acciaio con me. L’ho telefonato prima della firma, volevo un patto di sangue con la Salernitana e la garanzia che fosse il talento che tutti avevamo ammirato. Si è assunto questa responsabilità, direi che è partito bene”.
Kastanos, Ribery e Verdi tutti insieme è un azzardo?
“La Salernitana ha il dovere di sostenere la qualità, altrimenti le partite non si vincono. L’allenatore vede tutto con attenzione, fa le sue valutazioni. Auspico che la Salernitana metta sempre in campo questa voglia di proporre calcio'”.