
Calciatori fortemente voluti dal direttore sportivo Fabiani erano partiti male, ma con l’Atalanta sono stati tra i migliori.
Uno degli argomenti di discussione tra dirigenza e staff tecnico era il rendimento negativo di alcuni calciatori attribuito ad un atteggiamento tattico rinunciatario e che non esaltava le caratteristiche degli elementi più tecnici. Mister Castori non è uno stupido e, dal confronto con il ds Fabiani, ha cercato di trarre spunto per correggere gli errori. E ieri la Salernitana, con il 3-4-1-2 e un fuoriclasse come Ribery in campo, ha messo tutti nelle condizioni di mostrare le proprie qualità. A partire da Kechrida. Era fin troppo evidente che il tunisino, non abituato al tatticismo esasperato del campionato italiano, avesse delle lacune in fase difensiva e che, costretto a restare basso per presidiare la zona di competenza, avrebbe faticato. Ieri, invece, abbiamo visto un terzino dal piede educato, rapidissimo, capace di mettere in crisi il diretto avversario come certificato da una devastante cavalcata palla al piede di settanta metri chiusa con un tiro a lato di Djuric. Iniezione di fiducia di cui Kechrida, forse bocciato frettolosamente da parte della critica, aveva bisogno come il pane. Se Castori riuscirà a lavorare sull’aspetto difensivo, la Salernitana si ritroverebbe in casa un giocatore di livello assoluto, con ampi margini di miglioramento. E che dire di Lassana Coulibaly, troppo brutto per essere vero e penalizzato dalla condizione fisica. A Torino la sua esclusione non aveva fatto piacere alla dirigenza, ieri si è riscattato alla grande giganteggiando per almeno settanta minuti senza far rimpiangere affatto capitan Di Tacchio. Tra i colpi del direttore sportivo c’è pure Luca Ranieri. Il ds, andando contro i mugugni della piazza e l’iniziale scetticismo di Castori, aveva chiuso la trattativa già a luglio riaprendola, a sorpresa, il 31 agosto a poche ore dal gong. Una scelta coraggiosa e una fiducia ad ora ripagata nel migliore dei modi. Pur giocando nell’inedita veste di esterno sinistro, l’ex Spal è stato tra i pochissimi a meritare la sufficienza nella debacle di Torino e ieri non ha sbagliato praticamente nulla, anche quando Gasperini ha optato per Ilicic. Sarà un caso, ma quando il gol decisivo è arrivato dopo la sua sostituzione. Il tanto vituperato mercato estivo, condotto senza un presidente alle spalle e con un budget da gestire con estrema oculatezza, ha invece portato in dote difensori molto più bravi di quanto non dicano le statistiche, un bomber da 40 gol in due anni e un Ribery che ha già fatto la differenza. Se Lassana Coulibaly. Kechrida e Ranieri riproponessero le performance di ieri, in tanti dovrebbero ricredersi. Gli stessi che avevano ironizzato sull’ingaggio di Gondo che, alla prima in A, ha mostrato personalità e umiltà. Anche in questo caso i meriti vanno alla dirigenza che, due anni e mezzo fa, lo scovò dal Rieti e gli diede fiducia affidandolo alle sapienti ed esperte mani di Ventura. Che ieri, in tribuna, pare abbia apprezzato e non poco la performance. Come sempre, dunque, guai a dare giudizi affrettati.