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La proverbiale partita della vita, c’è da fare un bel regalo di compleanno a mister Colantuono.

Partita da dentro o fuori, stavolta non si può sbagliare. Nonostante sei sconfitte in otto gare e il ribaltone tecnico, la Salernitana ha la grande possibilità di agganciare il treno salvezza a patto che batta l’Empoli. I toscani, per organizzazione di gioco e qualità dalla cintola in su, sono osso molto più duro di quanto non dica la classifica, per informazioni chiedere ad Allegri e alla sua Juventus. Ora, però, i granata non possono accontentarsi di non prenderle, filosofia di gioco che è costata la panchina a mister Castori per stessa ammissione del Generale Ugo Marchetti e del direttore generale Angelo Fabiani. Nel giorno del suo compleanno, il tecnico Stefano Colantuono attende un bel regalo da una squadra completamente decimata. Mancheranno all’appello i difensori Veseli, Gyomber, Ruggeri e Bogdan e i centrocampisti Lassana Coulibaly, Capezzi e Mamadou Coulibaly, senza dimenticare che Obi e Strandberg sono stati convocati quasi per onor di firma e per avere a disposizione qualche alternativa d’esperienza in panchina.

Alla situazione d’emergenza totale farà da contraltare la spinta dell’Arechi. I numeri sono ben lontani dagli standard abituali e dai costanti sold out ai tempi dell’ultima serie A, ma saranno in oltre 11mila ad accompagnare la Salernitana dal primo al novantesimo. Tra le squadre di medio-bassa classifica, la Salernitana può contare sulla media spettatori migliore nonostante diserzioni, ultimo posto, calcio spezzatino, questione societaria e caro biglietti. In merito monta la protesta per la scelta della dirigenza di proporre prezzi formato Champions per il derby contro il Napoli in programma domenica 31 ottobre alle 18. Non sono da escludere decisioni forti da parte dello zoccolo duro, 43 euro per la curva Sud e 60 euro per la tribuna azzurra sono costi obiettivamente improponibili per un giovane o per un nucleo familiare in tempi di crisi economica senza precedenti. Di base non si può pensare di allontanare una componente così importante quando non c’è un presidente alle spalle. In merito non si registrano novità, l’incubo esclusione incombe. Ma Salerno, per 90 minuti, vuole pensare esclusivamente al rettangolo verde.