Prime dichiarazioni ufficiali e chiarimento definitivo sul budget a disposizione per il mercato
Invitato da la Città a battere un colpo ecco che Ugo Marchetti rompe il silenzio con Salerno da quando lo scorso 25 giugno si è insediato al timone del club granata quale amministratore unico. La telefonata è arrivata ieri, a poche ore dalla chiusura del calciomercato. «La Salernitana non è mia, ma sono colui che è chiamato ad una sana gestione. E fino a quando non ci sarà una nuova proprietà lavorerò senza tregua per far raggiungere i migliori risultati alla squadra e valorizzare il titolo della società affidatami»: la prima dichiarazione, più o meno “di guerra”, è a chi gli imputa di non essere partecipe con trasporto delle cose di casa granata. Poi il generale in pensione veste la divisa dell’uomo chiamato ad accudire con amore una creatura non da lui generata.
Sempre in attesa da un momento all’altro della telefonata dai trustee che le comunicano l’avvenuta vendita della Salernitana?
“Aspetto, certo, l’esito delle trattative. Convinto che il 30 giugno 2022, presente io o meno alla guida del club, potremo brindare per aver raggiunto gli obiettivi che tutti ci auguriamo”.
Eppure molti temono che senza un acquirente entro il prossimo 31 dicembre come previsto dalla Figc, per sciogliere il rebus multiproprietà, la Salernitana verrà cancellata dal campionato di serie A
“Non succederà, per la Salernitana si farà quello che va fatto”.
Molti la identificano come l’alter ego dell’ex patron granata Claudio Lotito.
“Rispondo che si tratta di una immagine che da quando sono stato nominato amministratore unico della Salernitana mi accompagna, ma assicuro che l’unico alter ego di Ugo Marchetti sono io, Ugo Marchetti”.
In realtà nell’immaginario collettivo lei appare come un fantasma, non si vede e nemmeno si sente, fatta eccezione per un comunicato sul sito ufficiale della Salernitana.
“Assicuro che vorrei tanto essere presente a Salerno, soffrire allo stadio con i tifosi e vivere la quotidianità con la squadra. Ma ci sono dei validi motivi che non consentono di allontanarmi da Roma. Ma può chiedere a chi lavora in società come a chiunque mi frequenti come sono attento ad ascoltare ed operare per il bene della Salernitana che, ci tengo a precisarlo, non è mia. E non sono io la Salernitana ma una somma di addendi a cominciare dai calciatori, fino al tecnico, al direttore sportivo, al segretario generale e a tutti i collaboratori. Io non faccio che sintetizzare la loro attività e dare il benestare per portare la Salernitana dove necessita”.
Redazione iotifosalernitana.com