L’attaccante è un punto di forza ormai imprescindibile, pronto rinnovo triennale
Abbiamo sempre detto che la Salernitana, per tentare di conquistare la salvezza ,avrebbe dovuto riconfermare parte di quel gruppo che ha vinto a sorpresa il campionato di serie B e che, dunque, poteva trasmettere motivazioni aggiuntive ai nuovi arrivati. Bene ha fatto, dunque, la proprietà a respingere le tante richieste e a trattenere a Salerno Milan Djuric, attaccante assolutamente adeguato per la categoria e che, contro il Milan, ha disputato la sua miglior partita da quando indossa la maglia granata. Al punto che Iervolino ha già dato l’ok per il rinnovo fino a giugno del 2024. La storia del bosniaco merita di essere raccontata, perchè le prime settimane a Salerno non furono propriamente felicissime. Una trattativa complessa, estenuante ed onerosa nel 2018, poi un girone d’andata deludente anche a causa di qualche pregresso infortunio e dell’impossibilità di svolgere il ritiro. Non roba di poco conto per un ragazzo con la sua stazza. “Forse vi aspettavate un goleador, per questo vengo fischiato dal pubblico. Per me, invece, non è una ossessione e cerco di mettere a disposizione dei compagni le mie caratteristiche” disse dopo la partita di Perugia, quando il rapporto con la piazza sembrava ai minimi termini. Tra i – pochi – meriti di Gregucci in quella stagione ci fu quello di rivitalizzarlo e di responsabilizzarlo proprio nel momento più complesso per la Salernitana e, dopo la rete col Venezia, fu lui a trascinare un gruppo ormai mentalmente scarico verso gli spareggi playout. E proprio col Venezia, nella doppia sfida decisiva, fu il migliore in campo in assoluto e sfoderò prestazioni di livello assoluto.
Poi arrivò Ventura e si pensava che un gioco fatto di fraseggio, verticalizzazioni e ampiezza potesse penalizzarlo fortemente. Invece, grazie alla bravura degli esterni, non solo ha finalmente sfatato il tabù della doppia cifra, ma ha disputato un campionato straordinario attirando l’attenzione di alcune società di massima serie quando qualcuno, su siti evidentemente di fantacalcio e non di informazione, addirittura paventava l’ipotesi di un declassamento in D per sposare il progetto Palermo. In realtà fu il primo ad essere riconfermato pure dopo l’avvento di Castori, allenatore che lo conosceva benissimo e che ha praticato un tipo di calcio che ben si sposava con le sue caratteristiche. E, anche grazie a lui, la Salernitana ha vinto il campionato, con annessa e meritata riconferma. Fino a questo momento lo score parla di tre reti segnate (tutte decisive), due assist e una media voto importante, ancora oggi vien da stropicciarsi gli occhi se pensiamo che ha messo in crisi un difensore di livello internazionale come Tomori. Dai fischi alla fascia di capitano contro il Milan, con possibile rinnovo che lo renderebbe uno dei più “longevi” della storia. La bella favola di Djuric è appena a metà, chissà che a giugno non si possa scrivere il capitolo più prestigioso di sempre.