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Il pubblico dovrà fare la differenza specialmente negli scontri diretti e non solo nelle gare di cartello.

Con un Arechi così resteremo in serie A. O, comunque, le chance di compiere l’impresa aumentano esponenzialmente. Non è sicuramente un caso che la Salernitana abbia sfornato la sua miglior prestazione contro una big come il Napoli quando sugli spalti c’erano quasi 20000 spettatori, con tanto di incasso record e tifo incessante dal primo al novantacinquesimo Del resto anche i tesserati del Napoli, abituati a palcoscenici di livello internazionale, hanno riconosciuto la forza dello stadio asserendo, in sintesi, che “sarà dura per tutti fare risultato in un ambiente che spinge tantissimo e che ha dato forza ai calciatori di casa”. Rivedere una curva gremita, capace di cantare ininterrottamente specialmente nei momenti di difficoltà, ha riempito il cuore di gioia, ma anche nei distinti – pienissimi – e in tribuna c’è stata una partecipazione emotiva encomiabile.

Qualcuno, dopo il gol di Zielinski, si è lasciato andare ad un pianto liberatorio, altri hanno avuto la pelle d’oca quando in 18mila erano in piedi ad intonare cori a squarciagola. Quanto è bastato per lasciare a bocca aperta anche Ribery, uno che ha ammirato dal vivo le migliori curve d’Italia e che ha capito sin dalla sua presentazione di cosa sia in grado il popolo del cavalluccio. Ora è importante non perdere entusiasmo e fiducia dopo la quarta sconfitta interna stagionale dopo quelle con Roma, Atalanta ed Empoli. Sicuramente ci sarà esodo di massa anche a Roma, poi sarà obbligatorio far capire a tutti che lo stesso clima dovrà respirarsi nella sfida casalinga contro la Sampdoria. Meno affascinante del derby, ovvio, ma decisiva ai fini della classifica. Tutti insieme, fino alla fine. In un Arechi in versione dodicesimo uomo che farà la differenza.