
L’esordio di Motoc e Perrone non cambia il giudizio, aver tagliato il cordone ombelicale con la Lazio aiuterà a programmare in autonomia.
Uno degli argomenti più gettonati in questi anni è stato sicuramente quello relativo al settore giovanile che, come noto, non ha dato grossi risultati sia in termini di punteggi e classifiche, sia – soprattutto – per quanto riguarda la valorizzazione dei migliori prodotti di un territorio vastissimo e che, nelle precedenti gestioni, riusciva a sfornare talenti a ripetizioni. Qualcuno, ancora oggi, gioca in serie A e questo fa capire quanto sia stata lacunosa la gestione Lotito-Mezzaroma sotto questo punto di vista. Del resto è capitato con frequenza che i – pochi – elementi davvero interessanti siano stati dirottati alla Lazio, un qualcosa che ha frenato notevolmente la crescita della prima squadra e che conferma l’assenza di una programmazione a lungo termine. Il neo patron Iervolino si è detto pronto a creare un vivaio fortissimo, un’accademia del calcio che permetta ai bambini e ai ragazzini che amano la Salernitana di crescere in un amiente sano coltivando un grande sogno. Ieri il direttore sportivo Walter Sabatini si è soffermato sulla questione, senza peli sulla lingua e con una critica pesantissima alla vecchia gestione: “C’è da mettere mano, assolutamente. Un territorio come questo non può non essere incentivato da un settore giovanile all’altezza. Occorre ristrutturare tutto, altrimenti diventa deprimente. Ora questo non esiste, è un desiderio che ha espresso il presidente già dal primo giorno che ci siamo incontrati. E’ imbarazzante non avere una Primavera che possa rifornire la prima squadra”. E anche su chi ha avuto la possibilità di esordire in A (per l’assenza di quasi tutta la squadra e non per reale convincimento dello staff tecnico), l’idea è chiarissima: “Non ha senso creare illusioni. Parlerò col mister, se hanno davvero potenzialità e prospettiva restano. Viceversa si andrà in altre direzioni”.