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La cordata romana in vantaggio sul gruppo svizzero e sugli imprenditori stranieri. Obiettivo? Ufficializzare tutto prima della gara con l’Udinese che chiuderà il girone d’andata.

Si è concluso da pochi minuti l’annunciato incontro a Roma tra i legali rappresentanti della FIGC e i trustee. Secondo indiscrezioni raccolte dalla nostra redazione, in questo momento si sta ragionando principalmente sulla cordata romana. Quella che, a quanto pare, avrebbe messo sul tavolo la cifra maggiore e che sta trattando l’acquisto della Salernitana da metà giugno, quando non fu possibile arrivare ad una conclusione sia per l’enorme distanza tra domanda e offerta, sia per il pochissimo tempo a disposizione. Ma senza penali da corrispondere o firme messe e poi rinnegate: cosa giuridicamente impossibile, se non pagando conseguenze di vario genere. Ovviamente hanno parlato i fatti, per chi ha ancora la buona fede e la serenità per valutarli. Ciò detto, la palla passa ora in mano alla Federazione e ai suoi avvocati. Naturalmente la provenienza romana ha posto dei dubbi su possibili legami diretti e indiretti con i disponenti, ma le NOIF parlano chiaro: non bisogna avere rapporti di parentela o affinità, non ci sono veti di altro genere. Insomma, se la documentazione aggiunta in questi venti giorni a quella già prodotta risulterà idonea, potrebbero essere loro i nuovi proprietari della Salernitana. I nomi sono top secret, si tratterebbe di professionisti che operano in svariati ambiti imprenditoriali e che avrebbero presentato un progetto biennale che preveda anche una sorta di piano B in caso di malaugurata retrocessione. Fonti interne alla FIGC confermano ci sia questa trattativa in stato avanzato, “stiamo lavorando” è l’unica dichiarazione ufficiale che è possibile pubblicare. Confermata anche l’offerta di un gruppo svizzero, ad ora preso meno in considerazione.