La dura analisi del sito TuttoSalernitana, i fischi dei 5500: “Si dia un segnale forte: può tornare al Crotone, non serve!”. Colantuono prova a gettare acqua sul fuoco.
Cosa succede a Simy? In molti se lo stanno chiedendo, non solo tifosi e addetti ai lavori della Salernitana, ma anche chi lo scorso anno ne aveva apprezzato le qualità e soprattutto le capacità realizzative. Simeon Tochukwu Nwanko sembra essere davvero il fratello sbagliato del bomber visto lo scorso anno, arrivato a Salerno come il profeta a cui aggrapparsi per sperare in una difficile permanenza in A. E invece solo 1 goal, quello inutile di Spezia, anche se di ottima fattura, e poi una serie impressionante di brutte, bruttissime prestazioni. Ritardo di condizione, modulo, tipologia di gioco: tante le attenuanti che ora non reggono più. Il gioco certamente più propositivo in fase offensiva adottato da Colantuono avrebbe dovuto, insieme al recupero pieno delle condizioni fisiche, fatto esplodere letteralmente il bomber ex Crotone che invece sembra addirittura meno efficace rispetto alla precedente gestione Castori.
Sono cambiati i partner di attacco, ruotando tra Bonazzoli, Gondo e addirittura Djuric, ma il risultato non cambia: Simy gioca sempre molto lontano dalla porta, costantemente spalle al portiere, e non riesce mai ad essere efficace, ne in fase di appoggio, ne nei contrasti aerei, ne per far risalire la squadra. Non è solo il goal a mancare al centravanti nigeriano: quello che manca è proprio l’essere al centro della manovra offensiva della squadra, essere parte integrante del collettivo di Colantuono, utile non solo in fase offensiva ma anche in fase di costruzione e di alleggerimento. Insomma una scelta davvero sbagliata ad oggi quella di Fabiani di portare a Salerno il tanto acclamato “mister venti goal”, accolto con squilli di tromba nella calda estate pre-campionato. Quanto ancora dovranno aspettare i tifosi prima di vedere il vero Simy? E soprattutto, da qui alla fine del campionato, riuscirà a far cambiare idea a quanti oggi lo criticano aspramente, e, giustamente? A Colantuono l’ultima parola.
FOTO BRUNO MAFFIA