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Il sito Tuttomercatoweb si concentra sul presente e sul futuro della Salernitana ipotizzando un passaggio di consegne entro il derby contro il Napoli. Ma intanto bisogna vincere la prima partita dopo quattro sconfitte ed un pareggio.

Eppur si muove. A piccoli passi, a fari spenti, ma con la consapevolezza che la deadline del 31 dicembre andrà assolutamente rispettata per evitare clamorosi ribaltoni. Senza Claudio Lotito e Marco Mezzaroma, la Salernitana si è decisamente depotenziata: stiamo parlando della società più vincente della storia, dimenticata troppo presto da un ambiente che, a mente fredda, saprà riconoscerne gli enormi meriti per una scalata dall’Eccellenza a San Siro che avrebbe meritato maggiore considerazione. Ad oggi la situazione è chiara: ci sono almeno tre gruppi imprenditoriali che hanno manifestato ufficialmente interesse ai trustee e all’amministratore unico Ugo Marchetti, ma avranno tempo cinque giorni per mettere nero su bianco e sborsare i 40 milioni di euro necessari per l’acquisizione dell’intero pacchetto azionario. I nomi? Top secret. Le vere trattative non nascono sui social e sui media e vige il più assoluto riserbo. Ma la sensazione è che, dopo un’estate di fake news, qualcosa si stia effettivamente muovendo. Quanto all’aspetto tecnico, la Salernitana ha conquistato finalmente il primo punto dopo 4 ko consecutivi e punta a ripetersi a cospetto di un Sassuolo molto più competitivo di quanto non dica la classifica. Al fianco della squadra ci saranno più di 2500 tifosi, numeri straordinari e degni delle migliori piazze italiane. Ribery, autore di due buone prestazioni, dovrebbe partire dalla panchina, scalpita Bonazzoli che è reduce da due panchine di fila e reclama spazio. Mister Castori, ufficialmente riconfermato dalla dirigenza, si gioca comunque tutto in 90 minuti: in caso di risultato negativo si potrebbe pensare ad un ribaltone. “Non mi interessano le critiche, io faccio il mio lavoro e sono certo che la Salernitana si salverà” la replica del tecnico marchigiano ad alcune critiche feroci, il pari in rimonta col Verona lascia intendere che, comunque, il gruppo sia con l’allenatore. Ma il piatto piange e, dopo aver incassato tanti complimenti, è tempo di scalare posizioni. La A non aspetta e non perdona.