Salernitana scatenata: zero presenze quest’anno, ma se sta bene è un colpo importante.
Decimo colpo per la Salernitana targata Iervolino-Sabatini. Come detto anche nella giornata di ieri, Ivan Radovanovic era stato chiesto espressamente da mister Colantuono con cui ha avuto la possibilità di lavorare a Bergamo nella stagione 2012-13. Se è vero che quest’anno, messo fuori rosa, non ha ancora collezionato neanche una presenza e che dunque non avrà i 90 minuti nelle gambe, è altrettanto vero che stiamo parlando di un giocatore di grandissima esperienza, che ha lavorato tanto in questi mesi per mantenere una buona condizione fisica e che ha sposato il progetto a prescindere da quello che sarà l’esito di questa stagione. Radovanovic è stato scelto anche – e soprattutto – per la sua duttilità tattica, essendo un mediano che può occupare tutti i ruoli del centrocampo: mezzala destra, mezzala sinistra, davanti alla difesa in un ipotetico 4-4-2 o 4-2-3-1 grazie alla sua capacità di abbinare tanta quantità e buona qualità. Dotato di un discreto tiro dalla distanza e del temperamento necessario per giocare in una piazza calda come Salerno, l’ex Chievo ha collezionato 350 presenze in carriera tra i professionisti, la stragrande maggioranza delle quali nella serie A italiana e da titolare. L’anno scorso, proprio a Genoa, ha giocato 33 partite, con una media voto alta e l’apprezzamento degli allenatori “perchè rende semplici le cose difficili, è un uomo d’ordine tatticamente molto intelligente”. Al punto che può giocare, all’occorrenza, anche come difensore centrale, in passato è stato addirittura adattato come terzino per sopperire all’emergenza. Non appena ritroverà una condizione fisica ideale, sarà veramente un punto di forza per la Salernitana. Lunedì prossimo la prima convocazione, chissà che non possa esordire dal primo minuto proprio contro quel Genoa che non gli ha dato spazio in questa stagione. Sul web spopola un video di un eurogol tentato da centrocampo, contro il Napoli e ai tempi del Chievo. In porta, ironia della sorte, c’era Sepe.