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VAR sempre contro i granata, la RAI: “L’AIA dia spiegazioni”

Ormai da un mese e mezzo c’è un atteggiamento arbitrale ingiustificabile, la Salernitana dovrebbe alzare la voce. Trattamento diverso per le dirette concorrenti. E fa sorridere che Motta, a La Spezia, pretenda le scuse dopo i regali di San Siro e dell’Arechi.

La misura ora è colma. E chi continua a parlare di alibi da perdenti o episodi che si compensano evidentemente non vede le partite e non vuol bene alla Salernitana. Prima si pensava che la squadra pagasse le tante inimicizie dell’ex presidente Lotito, invece l’accanimento della Lega A e degli arbitri si è palesato dopo l’avvento di Iervolino. Come se volessero spingere in B una realtà che, fosse dipeso da loro, non avrebbero nemmeno iscritto e che a Capodanno avrebbero estromesso stappando lo spumante dopo aver dato il via libera a club indebitati o salvi con plusvalenze false. Ma veniamo al discorso arbitrale. Si sperava che il VAR potesse quantomeno evitare sospetti e cattivi pensieri, ma le giacchette nere continuano ad usufruire a piacimento della tecnologia prendendo decisioni fuori da ogni logica. A Napoli il signor Pairetto e il collega Banti ritengono non sia necessario avvalersi delle immagini per togliere i due rigori inesistenti decretati a favore degli azzurri (con tanto di espulsione di Veseli per fallo di petto), mentre l’ineccepibile Valeri va al VAR due volte indicando il dischetto a favore dello Spezia. Peccato, però, che al 92′ ci sia un fallo di mano nettissimo nell’area ligure (con tanto di rosso, chiara occasione da gol) e nessuno abbia quantomeno sollevato il minimo sospetto. Oggi, con uno Spezia in caduta libera atteso da un calendario di fuoco, sono punti che pesano: un punto in meno a loro, due in più alla Salernitana con due gare da recuperare e staremmo parlando d’altro. Ma ieri si è toccato il fondo, con Ayroldi travolto dalla personalità di Orsato che, in un Paese normale, dopo i disastri di Inter-Juventus di qualche anno fa sarebbe stato mandato a casa mentre ora decide di togliere un rigore netto immaginando che Ribery, solo davanti al portiere, avesse bisogno di simulare. Vergognoso. La presa di posizione della Rai, tramite l’ex arbitro Pieri, è stata eloquente: “L’AIA ci deve spiegare perchè il Var sia intervenuto per un episodio…non da VAR. Tra l’altro il rigore c’era, non si può parlare di chiaro errore e Ayroldi doveva essere deciso”. Ma anche sul gol del Bologna ci sono delle riserve, visto che l’azione nasce da un fuorigioco inesistente fischiato a Verdi. Alle dirette concorrenti, magicamente, accade il contrario. Il Torino pareggia col Venezia, ma l’arbitro annulla dopo cinque minuti perchè forse un calciatore disturba con una parte della spalla un difensore. Il Cagliari va a Bergamo, segna con uno stop di mano e nessuno se ne accorge, così come l’Udinese a Milano. Per non parlare dello Spezia, grazie a Serra passato da un potenziale 2-1 all’1-2 in sessanta secondi a San Siro. Ma ciò che balza all’occhio è che, quando si può andare contro la Salernitana, il VAR viene visionato sempre e per tanto tempo. Al contrario si chiude tutto con un “ho visto io”. Ciliegina sulla torta la scelta della Lega A di costituirsi al fianco del Venezia, quindi contro una propria società, per una partita non disputata causa covid, con tanto di ricorso al TAR contro l’ASL di Salerno. In piena pandemia. Ci sarebbe da ridere, invece c’è solo amarezza e quell’enorme senso di impotenza imposto dagli arbitri italiani.